In arrivo la 7D!
Come molti fotografi ben sanno, il mercato fotografico in questi anni è molto cambiato: se da un lato gli obiettivi continuano ad essere un investimento a lungo termine, le fotocamere risentono invece dello stesso fenomeno di televisori, cellulari, laptop e via dicendo… ovvero dopo qualche anno cominciano a diventare obsolete in quanto le grandi case come Canon e Nikon continuano a sfornare nuove fotocamere con caratteristiche sempre più avanzate che fanno gola a molti appassionati.
La mia Canon EOS 40D non era ancora obsoleta, ma certo 12 megapixel in alcune occasioni si rivelano essere pochini, specie se consideriamo il livello a cui sono arrivate certe compatte digitali e il fatto che, comunque, stampando in formati grandi come il 30×45 il numero di pixel riveste una certa importanza. Per questo avevo una mezza idea di cambiarla per arrivare intorno ai 18-20 megapixel che sono un formato che giudico soddisfacente per quelli che sono i miei scopi.
Vedendo le caratteristiche delle ultime nate di casa Canon (550D e 7D in particolare), attendevo con ansia l’uscita della nuova EOS 60D, presentata ufficialmente questa estate ed in vendita nei negozi a partire da ottobre. Ma in realtà vedendo le caratteristiche tecniche, confrontate poi con il prezzo previsto (intorno ai 1000-1050 Euro) ne sono rimasto un po’ deluso. Mi aspettavo di più da questa fotocamera.
Il display orientabile, ad esempio, benché comodo in certe situazioni, lo ritengo più adatto ad una videocamera anche perché la stragrande maggioranza delle volte utilizzo il mirino piuttosto che la funzione liveview. Potrebbe essere utile per fare macro in determinate situazioni, ma di contro a lungo andare rischia di rovinarsi; in più non è piatto come nelle precedenti versioni, il che potrebbe rivelarsi scomodo quando si inquadra attraverso il mirino.
Ma quello che più mi rende perplesso della 60D è la costruzione. A differenza delle precedenti versioni (dalla 10D alla 50D), Canon ha abbandonato il corpo in lega di magnesio a favore di una combinazione di alluminio e resina in policarbonato con fibra di vetro. A detta di molti, la sensazione in mano sarà molto “plasticosa”.
Di qui la mia decisione di spendere qualcosina in più per prendere però una fotocamera che – almeno sulla carta – dovrebbe finalmente mettere fine al turn-over di fotocamere almeno per i prossimi 4-5 anni: corpo in lega di magnesio resistente agli agenti atmosferici, mirino con il 100% di visione (finalmente!), possibilità di utilizzare flash remoti senza fili, 18 megapixel… caratteristiche di tutto rispetto che mi han fatto propendere per l’acquisto.
Dunque dopo essermi documentato molto bene sulle offerte online ed aver scartato quelle “troppo convienienti” (l’avevo trovata anche a 1130 Euro, ma quando i prodotti sono troppo sottocosto è meglio non fidarsi troppo) ho deciso di ordinarla e vendere la mia gloriosa 40D. Per ora non faccio il nome del negozio… mi riservo di esprimere un commento in merito dopo l’acquisto 🙂
E ora… non vedo l’ora di averla tra le mani! :clap:
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