gegeonline.it
Fotografia naturalistica di Giorgio Perbellini
Comunicazione di servizio
Dopo diversi giorni e molte ore di lavoro, il restyling del sito è quasi pronto. Non ci ho messo molto, ma sono abbastanza soddisfatto del risultato. Si tratta perlopiù di un restyling grafico (i contenuti restano gli stessi) e probabilmente sarà passibile di ulteriori modifiche, ma per il momento andrà online così com’è.
Inizialmente avevo pensato di modificare completamente le gallerie, sfruttando tecnologie tipo Flash, ma poi mi son reso conto che per i motori di ricerca è molto meglio utilizzare il normale html ,dato che le descrizioni delle singole pagine vengono indicizzate…
Il blog in questi due giorni, dunque, potrebbe avere un po’ di problemi di impaginazione e la grafica risultare sballata. Inoltre dovrò pian piano rivedere i vecchi post e sistemarne l’impaginazione. Alla fine comunque mi direte che ve ne pare del risultato! 🙂
Work in progress…
Ok, è giunto il momento!
Dopo quasi un anno di staticità del sito, mi sono finalmente deciso a rivedere la grafica in una forma un po’ più moderna, meno legata al “vecchio modo” che avevo di fare siti web. I primi risultati sono incoraggianti, ma di lavoro da fare ce n’è davvero tanto. Ed anche il blog per un po’ subirà delle ripercussioni nel layout. Ma è inevitabile.
Stavo anche meditando di passare (gradualmente) da www.gegeonline.it a www.giorgioperbellini.it, ma su questa cosa sono parecchio indeciso. Voi che dite?
Perché ho deciso di cambiare? Perché la vecchia grafica mi va ormai “stretta” e vista l’evoluzione tecnologica degli ultimi tempi ho deciso di passare ad una grafica adatta per la risoluzione 1024×768 e non più 800×600. Ed ho scoperto che in questo modo riempire lo spazio è più difficile! 😆
Beh, vediamo cosa riesco a combinare…
Concentrato di galline
Quando comprate delle uova avete mai fatto caso a cosa sta scritto sulla confezione? Da qualche anno, i produttori di uova sono obbligati a riportare sulla confezione tutta una serie di dati per la tracciabilità del prodotto, ma non solo. Ci sono infatti diverse diciture sulle scatole e si distinguono in:
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allevamento in batteria
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allevamento a terra
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allevamento biologico
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allevamento all’aperto
Ma cosa cambia da un tipo di allevamento all’altro?
Proprio ieri stavo seguendo su Raiuno le repliche di Linea Verde e lo chef Vissani, conduttore della trasmissione, si trovava in un allevamento di galline da uova della Romagna che ospita circa 300.000 esemplari di galline. E nel descrivere l’allevamento, sia il proprietario che il conduttore tessevano le lodi al sistema di allevamento in batteria che, stando alle loro parole, era molto naturale: spazio per muoversi, trespoli per poggiarsi, abbeveratoi, cibi esclusivamente vegetali e nidi per covare.
NATURALE?!?! Non so se qualcuno ha visto la trasmissione, ma sentir parlare di «allevamento naturale» e vedere nello stesso tempo le immagini di quei poveri animali, costretti in gabbiette all’interno dei capannoni (10 galline per poco più di un metro quadrato) mi ha lasciato veramente l’amaro in bocca.
E non è solo l’allevamento in batteria a mettere tristezza: spesso si è portati a pensare che le uova da allevamento a terra sia più naturale. Beh, niente di più sbagliato! Le galline allevate a terra non vedranno mai la luce del sole… la loro vita si svolge all’interno dei capannoni, stipate tanto quanto quelle allevate in batteria; l’unica differenza è che invece di stare in gabbie di ferro, queste galline sono adagiate su di una superficie coperta da granaglie e sono “libere di muoversi” all’interno della struttura. Ma nulla di più. E anche qui le immagini del servizio di Linea Verde erano più che esaustive!
Per non parliare della sorte dei pulcini! Riporto da saicosamangi.info: «Negli allevamenti che producono galline ovaiole, i pulcini maschi (inutili al mercato in quanto non in grado di produrre uova, né adatti alla produzione di carne di pollo) sono gettati vivi in un tritacarne, o soffocati in buste di plastica, o schiacciati in apposite macchine per diventare mangime».
Devo aggiungere altro? :puzzled:
Quando vado al supermercato ed acquisto uova, faccio sempre attenzione che il tipo di allevamento sia quantomeno del tipo “all’aperto” (o ruspante), che garantisce agli animali una vita quantomeno dignitosa; le galline allevate con questo metodo, infatti, oltre a vedere la luce del sole e vivere in maniera naturale, hanno la garanzia di avere almeno 4 metri quadrati a propria disposizione (per singolo animale).
Ed il biologico? Benissimo anche quello! La dicitura “biologico”, infatti, prevede unicamente l’allevamento a terra. E come ulteriore garanzia e tutela degli animali (e della nostra salute) richiede l’utilizzo di mangimi derivati esclusivamente da agricoltura biologica, così come è vietato l’utilizzo di additivi, di OGM o di farine di pesce.
Insomma… quando dovete comprare delle uova, fate caso a quello che leggete sulla confezione. E ricordatevi che un uovo non vale l’altro!
Se volete approfondire il tema, ecco qualche link utile:
http://www.centroconsumatori.it/43v377d756.html
http://www.saicosamangi.info/allevamenti/etica/galline.html
http://www.infolav.org/lenostrecampagne/allevamenti/gallineovaiole/
Duck’s revenge
Geniale ‘sta pubblicità, magari fosse davvero così! Almeno si affronterebbero ad armi pari… voi che ne dite?
La EOS 40D in arrivo??
Sono oramai mesi che si vocifera sulla prossima uscita della Canon EOS 40D, ma ancora non c’è nulla di ufficiale. Eppure qualcuno (non metto il riferimento perché non merita pubblicità!) né da già l’annuncio sul proprio shop online… sarà vero che sta per uscire?
Per chi non lo sapesse, si presume che la EOS 40D sia il modello di fotocamera digitale che dovrebbe andare a sostituire la 20D (la mia fotocamera) e la 30D; e penso che mai uscita è stata così attesa, viste le interessantissime innovazioni introdotte sul modello di fascia più bassa (la 400D) e che probabilmente sarebbero riportate sulla sorella maggiore.
Stando alle indiscrezioni, infatti, la EOS 40D dovrebbe avere molte migliorie rispetto alla 30D (che, al contrario, aveva ben poche novità rispetto alla 20D). Tra queste:
– sensore da 10.1 megapixel
– misurazione dell’esposizione spot (3.5%)
– monitor LCD da 2.5″ (ma qualcuno dice addirittura 3″)
– sistema automatico di pulizia del sensore (godo!!!)
– miglioramento del sistema autofocus
Ed oltretutto si presume che sia equipaggiata con il nuovo processore d’immagine Digic III, che dovrebbe migliorare ulteriormente la già ottima qualità delle immagini della serie x0D.
Tra dentista, matrimonio, affitto e quant’altro mi ero ripromesso che avrei cercato di ridurre un po’ le spese. Ma se dovesse uscire la Canon EOS 40D… come resistere?!
Siamo alle solite…
Dal neonato blog di Roby, apprendo che la LAV (Lega Anti Vivisezione) ha a che fare con una nuova emergenza. E’ prevista infatti l’ennesima strage di foche e soprattutto di cuccioli. Ma questa volta non si tratta delle foche che vivono al circolo polare artico, come si potrebbe pensare… ad essere seriamente a rischio, oggi, sono le foche del capo della Namibia.
Secondo quanto stabilito dal governo del paese africano, saranno uccise circa 86.000 foche, di cui ben 80.000 dovrebbero essere cuccioli ed i restanti 6.000 esemplari adulti. Le motivazioni? Le solite: «le foche costituiscono una minaccia per la pesca locale». Ma sappiamo tutti molto bene che i motivi sono solo legati al business delle pelli dei cuccioli e al commercio di “feticci” rivenduti in Asia come medicine afrodisiache.
E’ necessario che paesi come la Namibia comprendano che la loro più grande risorsa è il patrimonio ambientale ed il turismo sostenibile. Uccidere le foche può forse essere un guadagno… e poi? Passeranno a leoni, elefanti, coccodrilli, rinoceronti neri, zebre?
La LAV sta promuovendo un appello per fermare questa ennesima crudeltà. Forse non è molto, ma potete aiutarla anche voi inviando un’e-mail (già predisposta) al Console della Namibia in Italia. Bastano solo un paio di minuti. Io l’ho appena fatto… fatelo anche voi!
Online le foto della Scozia!
Finalmente ho trovato il tempo di aggiornare il sito con le nuove immagini scattate in Scozia. Quindi se le volete vedere meglio, rispetto a quelle già postate qui sul blog, fate un giro nelle gallerie!
Online anche la nuova foto del mese, la cui scelta questa volta è stata davvero difficile. Eccovi la consueta anteprima…
Ah, quasi dimenticavo… ho inserito anche 2 fotografie di avifauna locale scattate la scorsa settimana! 😉
Diario di viaggio in Scozia: istruzioni per l’uso
In questi giorni sto pubblicando il nostro diario di viaggio in Scozia che, come ricordo, è stato il nostro bellissimo viaggio di nozze. Dato che sto scrivendo sul blog a ritroso, ossia utilizzando le effettive date del viaggio per i post, per leggere il diario dovete scorrere i post all’indietro! 😉
Mi sarebbe piaciuto mettere più fotografie rispetto a quelle che già ci sono (57 su 1078 scattate), ma il server su cui ho l’hosting comincia ad essere un po’ pienotto e vorrei evitare di usare tutto lo spazio per il blog…
Ah, quasi dimenticavo! Per la didascalia delle foto, passateci sopra con il mouse.
Buona lettura e… fatemi sapere che ne pensate! :ciao:
Siamo tornati!!!
Ieri sera a mezzanotte, dopo dieci splendidi giorni, siamo rientrati dal nostro viaggio di nozze in Scozia. Con un po’ di malinconia, ma felici di aver vissuto questa esperienza.
La Scozia è un Paese davvero meraviglioso, in parte diverso da come ce lo aspettavamo. I paesaggi sono incantevoli nella loro varietà, che cambia a seconda della zona in cui ci si trova; le città ed i paesi hanno uno stile unico ed originale; e la gente… beh, ci aspettavamo che gli scozzesi fossero un popolo un po’ “chiuso”, invece abbiamo trovato un po’ ovunque persone gentilissime che ci hanno fatto sentire a nostro agio (anche se nei locali vanno un po’ in palla appena gli chiedi qualcosa di diverso). E la Natura… davvero unica!
Ed a chi, prima di partire, mi chiedeva cosa andassi a fare in Scozia dove «ci sono solo prati e roccia», rispondo ora con una foto fattaci da Silvia (che abbiamo conosciuto durante il tour)…

Tramonto sulla spiaggia di Thurso
Non voglio anticiparvi altro, perché in questi giorni compilerò il nostro diario di viaggio scrivendo a ritroso sul blog. Quindi se siete interessati alle foto sulla Scozia ed alle esperienze che abbiamo vissuto, ripassate qui nei prossimi giorni!
Viaggio in Scozia – giorno 10
Siamo oramai sulla strada di casa, sulla A22 del Brennero. Il viaggio di ritorno nel complesso è andato bene, anche se in aereo siamo stati “sballottati” un po’ di più rispetto all’andata.
Questa mattina Alessandro, incaricato del nostro trasferimento in aeroporto ad Edimburgo, è venuto a prenderci con largo anticipo rispetto all’orario previsto per la nostra partenza, ma con gli avvenimenti degli ultimi giorni era necessario per evitare intoppi al check-in ed ai controlli di sicurezza. Fortunatamente con quest’ultima non abbiamo avuto particolari problemi: in altre occasioni, quando si sono verificati attentati, non facevano portare nulla nel bagaglio a mano. E se non mi facevano portare il corredo fotografico, pensate che sarei salito sull’aereo?
Ad ogni modo questa mattina, mentre eravamo in aeroporto ad Edimburgo ad aspettare l’imbarco, la tv locale (BBC credo) dava come notizia l’evacuazione del terminal 4 dell’aeroporto di Londra Heathrow… decisamente poco piacevole come notizia! Fortunatamente noi dovevamo fare scalo a Londra Gatwick, ma la situazione non era affatto confortante.
Ed in effetti qualche problemuccio lo abbiamo avuto, molto probabilmente proprio a causa di questa parziale chiusura del più importante aeroporto di Londra. Già… prima di tutto il nostro volo da Edimburgo è partito con 45 minuti di ritardo, poi arrivati a Londra abbiamo dovuto volare in cerchio sopra la capitale inglese per quasi mezz’ora in attesa di avere l’autorizzazione all’atterraggio. E non era una bella situazione dato che intorno a noi, assieme alla pioggia, si vedevano fulmini e saette.
Da Londra comunque è andato tutto bene. Siamo partiti puntuali ed arrivati a Verona perfino con un leggero anticipo. Stanchi, ma estremamente felici per lo splendido viaggio che ci stiamo lasciando alle spalle.
Ed ora, sulle note di Amazing Grace, facciamo ritorno a casa, dove riprenderemo la routine quotidiana.
Con la Scozia che rimarrà a lungo nel nostro cuore!