gegeonline.it
Fotografia naturalistica di Giorgio Perbellini
Vita itinerante
La novità più grande di quest’anno non è tanto la nuova postazione computer di cui ho scritto l’altro giorno, ma il nuovo acquisto fatto a metà settembre…
Negli ultimi anni mi è capitato spesso di guardare e sognare con il mio collega Alberto, su siti come Autoscout24 o Subito.it, i vari furgoni VW Multivan, California o simili. Chi ha anche solo una volta guardato il costo di un VW California usato saprà sicuramente che i costi sono decisamente elevati… parliamo infatti di cifre che superano i 20.000 Euro per mezzi di 20 anni e con oltre 200.000 km all’attivo. Non che fosse il mio sogno da sempre, ma ultimamente sono stato ispirato dall’esperienza di amici e conoscenti; inoltre con mia moglie avevamo già pensato più di una volta all’acquisto di un camper.
Così, quando per puro caso ho trovato un Mercedes Vito Marco Polo (mezzo tra l’altro utilizzato dall’amica Anita con grande soddisfazione) ad un prezzo abbordabile, e per di più nella mia città, sono subito andato a vederlo ed è stato quasi amore a prima vista!
Il Vito Marco Polo è un po’ una via di mezzo tra un T4 ed un T5 della Volkswagen: ha la trazione anteriore, la leva del cambio sulla plancia anziché tra i sedili ed un design tutto sommato ancora piuttosto attuale. In compenso, in buona parte per una questione storica, il Mercedes è meno richiesto rispetto al più blasonato California e pertanto lo si può trovare sul mercato a costi inferiori rispetto al Volkwagen. Nel mio caso il mezzo si presentava in ottime condizioni di carrozzeria e gli interni erano messi piuttosto bene (in particolare i sedili); certo… qualche lavoretto andava fatto, ma non potevo lasciarmelo sfuggire!
Questo genere di mezzo offre grandi opportunità; le dimensioni sono contenute e può essere utilizzato quindi come un’automobile, ma ha tutto il necessario per viaggiare: mobiletti ed armadietti, una piccola cucina con due fuochi, frigorifero, riscaldamento indipendente e 4 posti letto. Per un fotografo inoltre offre la grande opportunità di dormire a stretto contatto con la natura e nei pressi dei soggetti da fotografare senza doversi alzare ad orari improponibili.
Ad esempio le mie due primissime uscite con il Vito sono state nel Parco Nazionale dello Stelvio in occasione del bramito del cervo. Gli scorsi anni per poter fotografare questo particolare momento la sveglia era puntata alle 3.30 perché dovevamo calcolare circa un’ora e mezza di viaggio; quest’anno io e Anita (ognuno col proprio mezzo, ovviamente) abbiamo invece parcheggiato a pochi passi dal bosco e trascorso lì la notte, guadagnando sonno prezioso. Anche se poi le cose non sono andate come sperato… ma questa è un’altra storia.
Invece la prima uscita con la famiglia è stata due weekend fa. Dopo ben 10 anni, finalmente sono riuscito a fare una gita fuori porta in Engadina (Svizzera) ed a trascorrere qualche ora nella magnifica Val Roseg a Pontresina. Abbiamo pernottato nel campeggio Morteratsch, immerso nella natura a pochi km dal paese, e nonostante qualche problema per via del riscaldamento che seccava troppo l’aria l’esperienza è stata positiva: mio figlio si è divertito e nella notte ci ha accompagnato il dolce scorrere del ruscello ed il bramito dei cervi.
Il Vito si trasformerà in una seconda casa? Non ne sono sicuro ed è comunque presto per dirlo ma… staremo a vedere! 🙂
Nuova postazione
E anche stavolta è passato parecchio tempo dall’ultimo post… sembra proprio che io non riesca a tenere più aggiornato il mio sito come un tempo. A mia discolpa devo anche dire che negli ultimi anni mi sono ridotto a postprodurre le foto su un Macbook con schermo da 15″ che non è propriamente il massimo. Ho notato infatti che, nonostante il tanto osannato monitor Retina, la qualità delle immagini ne resentiva moltissimo: utilizzando la risoluzione retina nativa, in Photoshop le immagini vengono aperte al 50% della loro dimensione ed ingrandendole al 200% (per avere quindi l’immagine alla dimensione effettiva usata da Anteprima o su web) l’immagine si sgrana e non rispecchia la realtà. Ho provato anche ad utilizzare Photoshop a bassa risoluzione, ma anche in questo modo non riuscivo a lavorare.
Dopo quasi 5 anni, quindi, finalmente mi sono deciso e qualche settimana fa ho predisposto una postazione di lavoro un po’ più decente. Il mio vecchio PC, con Spotify sempre in funzione e collegato all’impianto audio 5.1, funge da accompagnamento mentre lavoro; Photoshop & co. girano invece sempre sul Macbook, ma ora il tutto è collegato a monitor da 24″ (comprato a buon prezzo da mio cugino Davide che l’ha utilizzato per la sua attività professionale di fotografo) con anche mouse e tastiera che possono essere usati alternativamente su una o l’altra piattaforma con un semplice switch.
Devo dire che il cambiamento con un monitor serio è notevole; la prima cosa di cui mi sono reso conto è che le immagini postprodotte negli ultimi anni hanno una qualità parecchio scadente, soprattutto una volta ridotte per la pubblicazione online. Qualcuna mi toccherà anche rivederla, ma di certo ora sono molto più soddisfatto del risultato una volta salvata l’immagine definitiva e di qui in avanti non penso che mi capiterà più così spesso di osservare le foto al termine della postproduzione e di restare deluso da quanto realizzato.
Che sia #lavoltabuona, come scriveva qualcuno sui social? :shy:
Cambio di rotta
Sulla scia dei successi di molti fotografi italiani, tra cui il mio ex concittadino Giorgio Fochesato che ne ha fatto un vero e proprio lavoro, qualche anno fa ho intrapreso la via del microstock per mettere in vendita alcuni dei miei scatti. Sono conscio del fatto che non tutte le immagini che propongo siano di livello professionale, ma questo tipo di mercato è aperto anche ai fotoamatori come il sottoscritto e per questo mi ero iscritto ad iStockphoto nella speranza di riuscire a finanziarmi almeno in parte l’attrezzatura fotografica.
In questi anni ho avuto qualche piccola soddisfazione… non tanto dal punto di vista economico, ma alcuni dei miei scatti hanno ottenuto una certa visibilità e vedere le proprie immagini pubblicate sulla copertina di un libro o di una rivista fa piacere. Ciò nonostante sono diverse le perplessità che ho maturato e per questo motivo ho deciso di seguire un cambio di rotta. Ecco qualche considerazione…
- Il tipo di fotografia di cui mi occupo è poco indicato per il mercato del microstock, che cerca invece prevalentemente immagini di tipo pubblicitario destinate alla realizzazione di brochure, cataloghi, pubblicazioni editoriali, ecc. ed a meno di essere davvero bravi, saranno pochi i download di fotografie che non fanno parte di questo genere. Tant’è che la mia immagine più scaricata ha per soggetto una fila di Fiat 500 ed a seguire ci sono alcuni scatti realizzati in Scozia, in una distilleria di whisky, che si adattano a cataloghi di viaggio o di gastronomia od a siti web che parlano di questi argomenti.
- Se anche fossi un mostro di bravura in campo naturalistico (e su iStockphoto ce ne sono!) ed avessi fotografie di soggetti particolari, la vendita di queste immagini sarebbe più che altro una svendita a causa delle royalties abbastanza ridicole; cosa che peraltro potrebbe mettere in crisi un mercato già di per sé penalizzato, soprattutto in Italia, dato che raramente un fotografo naturalista professionista riesce a vivere solo di questo.
- Anche il modo di elaborare i miei scatti non è particolarmente ricercato nell’ambito del microstock; le immagini che propongo sono elaborate in modo più tradizionale e naturale, mentre la presentazione di un’immagine all’interno di questi archivi è molto importante perché la stessa abbia successo. In questo sicuramente sono avvantaggiate le persone che provengono dal mondo della grafica e dell’editing prima che da quello della fotografia.
- Una delle cose che mi dà più fastidio è il non sapere la destinazione e l’uso che verrà fatto delle immagini; infatti, tranne rari casi, non è dato sapere come le fotografie verranno utilizzate. Ho fatto spesso ricerche sul web, ma sono pochi gli scatti di cui conosco l’utilizzo che se ne è fatto. Di conseguenza non so se un’immagine con un capriolo come soggetto è stata utilizzata per una pubblicità di un parco naturale o per una rivista sulla caccia; quest’ultimo caso mi darebbe non poco fastidio!
Riguardo il punto 4 ho avuto la fortuna di trovare alcuni miei scatti pubblicati sulla RSPB Nature Guide pubblicata dalla Royal Society for the Protection of Birds (l’equivalente inglese della nostra LIPU) e se l’utilizzo fosse sempre questo ne sarei felicissimo, ma con il microstock purtroppo la destinazione delle fotografie non è scontato.
Ecco quindi che il primo passo per un cambio di rotta è stato quello di rimuovere tutte le fotografie di animali (insetti esclusi, almeno per ora) dal mio portfolio, in modo da evitare che le mie immagini vengano utilizzate per scopi che vanno contro la mia etica.
Quindi sarà ancora possibile trovare gli scatti di questo sito? Sì, ma a determinate condizioni…
Innanzitutto alcune delle immagini qui proposte (ma non solo) si potranno trovare sui calendari di Edizioni Allaluna, con cui da un paio di anni ho instaurato una piccola collaborazione. L’esperienza con Displate, di cui ho invece parlato nel post precedente, non credo che porterà a nulla; l’idea non è male, ma anche in questo caso penso che i soggetti dei miei scatti siano adatti per il prodotto offerto (stampe su lastre in metallo) oltre ad essere davvero incomprensibile la modalità con cui vengono approvate le immagini.
Ecco quindi la seconda parte del cambio di rotta: 500px. Inizialmente mi sono iscritto su questo sito solo per mostrare i miei scatti e condividerli in una delle più famose community fotografiche del mondo; recentemente però avevo anche pensato di sfruttare lo store del sito per vendere alcune stampe fotografiche. Purtroppo a breve non sarà più possibile ordinare stampe tramite il sito, ma sarà invece possibile acquistarle, ancora una volta con licenza royalty free, dal nuovo sito 500 Prime.
Perché 500 Prime sì e iStockphoto no?
Beh… se quelle che sono le attuali condizioni rimarranno valide, ci sono diversi buoni motivi. Il primo è che, a seconda del tipo di licenza e del tipo di adesione, la vendita non è scontata ma legata comunque alla richiesta da parte del compratore che deve essere approvata dal fotografo. Un secondo motivo è che in questo caso non si tratta di una svendita, in quanto il fotografo riceve ben il 70% dell’importo pagato dall’acquirente (qualcuno dice il 30%… ma se anche fosse, dato che il prezzo minimo è di 250$, sarebbero comunque 75$ a foto); una bella differenza con iStockphoto!
Altro motivo è che 500px, nonostante le molte polemiche sul meccanismo dei liked/faved, a mio parere ha una qualità decisamente elevata e le immagini proposte non sono orientate solo al mercato pubblicitario; si tratta quindi di un insieme di immagini più vario e più simile alla mia idea di fotografia.
E’ quindi qui che concentrerò i miei sforzi nel prossimo periodo, anche se vista la qualità degli scatti la “concorrenza” sarà molta. Ad ogni modo, man mano che le fotografie saranno disponibili per il download su 500 Prime, inserirò il link alla pagina per il download sotto alle foto delle gallerie di questo sito con la seguente dicitura:
Dunque se le mie foto suscitano in voi qualche emozione, se volete farle stampare o usarle per il vostro desktop, seguitemi su 500px (il link si trova anche in alto a destra vicino all’icona di Facebook).
Le mie foto su Displates
Con l’espandersi e l’evolversi della fotografia digitale, in tutto il mondo si sono diffusi i siti di microstock che, a prezzi contenuti, cedono i diritti di utilizzo delle immagini fornite da fotografi professionisti ed amatori. Chi, nel mondo della fotografia, non ha mai sentito parlare di agenzie come iStockphoto, Shutterstock, Fotolia o altri simili?
C’è chi del microstock ne ha fatto il proprio lavoro, ma nel mio caso penso che non sia la scelta migliore: la maggior parte dei clienti di questi archivi cerca immagini per realizzare brochure o comunque prodotti pubblicitari ed è quindi difficile che immagini naturalistiche riscuotano grande successo.
Peraltro un grosso limite del microstock sta nel fatto che raramente si riesce a sapere il reale utilizzo delle proprie immagini. Ad esempio una mia immagine di un capriolo potrebbe benissimo venire usata per un calendario o una rivista destinati all’ambiente venatorio, nonostante non sia questo lo scopo per cui le ho scattate! :embarace:
La scorsa settimana, dopo aver caricato alcune immagini su 500px.com, sono stato contattato da una community manager del sito Displate che mi ha proposto una collaborazione. Di cosa si tratta?
Fondamentalmente è una società che realizza stampe artistiche su lastre in metallo, le quali possono essere applicate alle pareti grazie ad un magnete (nella pagina che ho linkato si può vedere una descrizione più dettagliata ed un video di come vengono realizzate). Ritengo che gli scatti del mio archivio siano più adatti ad un mercato di questo tipo e l’utilizzo finale che ne viene fatto è sicuramente più gratificante.
Il costo per chi acquista una displate è tutto sommato contenuto, la provvigione per i fotografi dignitosa e anche le spese di spedizione abbordabili (solo 7€ per l’Italia che diventano gratuite se si ordinano 3 displate).
Essendo iscritto da appena 10 giorni, al momento ho caricato solo pochi scatti (per gli account free c’è un limite di 7 immagini a settimana); pian piano vorrei però integrare le gallery solo ed esclusivamente con immagini a tema naturalistico, di modo da creare displate specializzati facilmente individuabili.
Vedremo se con il tempo si rivelerà un modo per ammortizzare le spese del corredo… comunque per il momento per chi volesse consultare le mie gallery l’indirizzo è: displate.com/gperbellini
Calendari Allaluna
Dallo scorso anno, grazie ad Igor (mio collega ai tempi del tribunale), ho intrapreso una collaborazione con Allaluna Editrice, società che pubblica calendari ed altri prodotti fotografici con particolare attenzione all’ambiente (oltre il 90% della carta utilizzata è certificata FSC).
Nel mio caso per il 2014 sono stati stampati 4 diversi calendari dedicati alle seguenti tematiche:
- Wild orchids (orchidee selvatiche)
- Farm (animali della fattoria)
- Spiders & Co. (ragni ed altri predatori in miniatura)
- Butterflies (farfalle e falene)
Sicuramente non mi hanno fatto diventare ricco, ma resta pur sempre una bella soddisfazione vedere le proprie immagini utilizzate per qualcosa che sarà apprezzato (o che per lo meno sperò lo sarà).
Al momento per il 2015, anche per via della mia pausa fotografica, sono previsti 2 soli titoli che verranno distribuiti in diversi paesi in tutto il mondo.
Per maggiori informazioni: www.allaluna.com
Anno sabbatico concluso
Era il 6 luglio dello scorso anno che annunciavo una pausa di riflessione fotografica, durante la quale volevo ritrovare la mia curiosità, personale prima ancora che fotografica, ed anche una maggiore sintonia verso le cose ed il mondo che mi circonda. La pausa vera e propria era iniziata in realtà già alla fine del mese di aprile 2013, dopo gli ultimi scatti fatti in val d’Ultimo, annunciata sulla mia pagina Facebook come un “semestre sabbatico” che iniziava proprio quando la Natura si apprestava al suo annuale risveglio, con tra l’altro un certo disappunto da parte dei miei abituali compagni di uscite.
Quelli che dovevano però essere sei mesi si sono protratti più del dovuto, pur non avendo mai abbandonato del tutto la fotocamera. Chi mi segue sul popolare social network avrà infatti visto qualche mio scatto nuovo, ma nessuno frutto di uscite fotografiche programmate. E così quello che doveva essere un semestre sabbatico è diventato un intero anno che però oggi posso finalmente dichiarare concluso.
In questo lungo periodo anche il mio sito è rimasto congelato; in compenso ho dedicato il mio tempo libero alla famiglia ed a me stesso, sia a livello fisico che mentale. Ho seguito una dieta (perdendo circa 12-13 kg, cosa che mi è stata molto utile), ho ripreso ad andare in bicicletta ed a guardarmi intorno con interesse. Tutte cose che mi hanno fatto molto bene.
Con la fotocamera? A volte anche…
In questo scatto di marzo, un maschio di svasso maggiore (Podiceps cristatus) fotografato al lago di Monticolo dove ero andato per una delle classiche passeggiate domenicali con mia moglie Jenny e il mio piccolo Riccardo. Anche questo scatto, che fa parte di una serie più ampia di immagini tra il famigliare ed il naturalistico, mi ha fatto capire che era finalmente giunto il momento di riprendere le uscite fotografiche!
Nel corso del mese di aprile ne ho già fatte un paio ed in questi mesi comunque ho ricominciato (pian piano) a sistemare vecchi scatti. Se tutto va bene spero nei prossimi giorni di riuscire ad aggiornare tutte le gallerie con una parte dell’arretrato e di inserire su queste pagine un po’ di scatti freschi freschi 🙄
A presto!
gegeonline 2.0
Se seguite il mio blog o la mia pagina Facebook, probabilmente avrete già notato che da qualche giorno il sito è piuttosto cambiato nella grafica. Era da tempo che ci lavoravo, ma gli strumenti a mia disposizione non mi consentivano di ottenere il risultato voluto. Poi finalmente ho provato la versione 3.1 di Artisteer che, pur non permettendomi di salvare il lavoro, mi ha comunque dato la possibilità di fare al layout del sito la modifica che da tempo cercavo inutilmente di fare. A questo si sono aggiunti dei piccoli aggiustamenti seguendo tutorial e discussioni sul web, come ad esempio per le icone sociali in alto a destra o i fonts incorporati nel css con il comando @font-face.
Beh… tutto questo, in una giornata in cui mi giravano per casa vari operai ed artigiani, mi ha permesso di dare alla luce alla versione 2.0 di gegeonline.it!
L’intento che mi ero prefissato era quello di staccarmi una volta per tutte da quel modo di “fare html” che mi ha seguito dal 1998 ad oggi, rendendo il sito più elegante e snello. Conservo comunque gelosamente buona parte delle precedenti versioni del sito sul mio hard disk, anche se purtroppo la primissima versione è andata perduta.
Se ne avete voglia, ripercorriamo insieme un po’ di storia…
Nel lontano 1998 (parliamo di ben 14 anni fa!), quando Internet in Italia era ancora agli albori, decisi di creare alcune pagine sulle mie passioni (Star Trek, manga, fotografia e perfino sulle modelle Claudia Schiffer e Valeria Mazza), giusto per cimentarmi un po’ con l’html e perché il web italiano era veramente ridotto ai minimi termini. Inizialmente questi siti erano ospitati sulla community Geocities (oramai non più attiva), ma dopo pochi mesi Sergio Ferrari di P.Lion Informatica, anche per via della nostra comune passione per Star Trek, mi mise a disposizione dello spazio web gratuito per raggruppare quelle pagine in un unico contenitore. E’ in quell’occasione che è nato il primo GegeOnLine con il logo realizzato da Luca “Lkl Skywalka” Esposito.
A seguito del piccolo successo ottenuto con le mie pagine (che, vista la scarsa offerta di allora, avevano ben più visitatori di quanti io ne abbia al giorno d’oggi), pian piano ho ampliato i contenuti del sito, creando nuove aree del sito come “Un pianeta da salvare” dedicato alle tematiche ambientali a me sempre molto care, “Dove osano le marmotte” con dei brevi resoconti fotografici delle mie camminate in montagna, “Aqualand” con piccoli articoli relativi alla gestione di un acquario di acqua dolce e riunendo tra l’altro gli appassionati del fumetto “Lamù” (titolo originale Urusei Yatsura) nel “Lamù Fans Club“.
In quella versione trovava spazio anche una piccola area personale, dove raccontavo la mia vita, i miei hobby e dove avevo pubblicato tra l’altro il mio curriculum nonché alcuni articoli scritti per il quotidiano “Il Mattino dell’Alto Adige”.
Negli anni successivi, iniziata la vita lavorativa, il tempo per aggiornare tutte queste pagine è pian piano diminuito e così ben presto ho dovuto rinunciare a buona parte dei siti che avevo realizzato, mantenendo in vita esclusivamente le pagine a me più care, legate alla montagna ed alla fotografia prima e solo alla fotografia poi. Ecco quindi come si presentava il sito rispettivamente nel 2005 e nel 206…
Di lì in avanti il tema centrale del sito è sempre stata solo la fotografia, con il blog che per diversi anni è stato parte della community Iobloggo, pur essendo perfettamente ingrato con la grafica all’interno del sito stesso ancora ospitato sulle pagine di P.Lion. Questo fino all’aprile del 2010, quando dopo varie ed attente riflessioni ho deciso di trasportare il tutto di un CMS e la scelta è ricaduta su WordPress.
La versione 1.x di Gegeonline su WordPress si è rinnovata varie volte, pur mantenendo un layout sempre molto standard, caratterizzato dalla grande scritta “gegeonline” (anche questa opera di Luca “Lkl Skywalka” Esposito) che mi ha seguito negli anni, dal menu in orizzontale sotto di essa e dalla forma tondeggiante del foglio. Se guardate gli screenshot delle versioni precenti, noterete che proprio questo è un motivo ricorrente del mio sito.
Pian piano ho cercato il modo di integrare il sito con Facebook attraverso i vari plugin gratuiti offerti dalla community di WordPress, ma ancora non ero soddisfatto; volevo distaccarmi una volta per tutte da quell’aspetto un po’ troppo “casereccio” e credo questa volta di esserci riuscito. Cominciando innanzitutto con l’eliminazione dell’enorme scritta “gegeonline“ a cui probabilmente attribuivo troppa importanza.
Non so se le persone che andrò ora a citare leggeranno mai quanto scritto, ma devo fare un po’ di ringraziamenti per tutti questi anni online. Un grazie di cuore quindi a:
- Nicola Randone che fu il primo in assoluto a darmi consigli e ad aiutarmi a muovermi nel mondo dell’html fatto, a suo tempo, ancora con il blocco note
- Luca “Lkl Skywalka” Esposito per i loghi che dal 1998 ad una settimana fa mi hanno accompagnato nella mia avventura sul web
- Loris “Lennier” Di Fabio che a suo tempo mi diede l’idea di riunire in un unico “portalino” i vari siti che avevo sparso per Geocities
- Sergio Ferrari senza il quale probabilmente non sarei riuscito a mettere in pratica l’idea di Loris, visti i problemi logistici che vigevano a quei tempi, nonché per il tempo, il supporto, la pazienza e l’amicizia che mi ha dato negli anni
- Diego Visintin che, più o meno consapevolmente, è stato l’autore del nuovo logo 🙂
E grazie a quelli che mi seguono ancora, nonostante le mie continue promesse di mantenere il blog aggiornato che puntualmente non riesco a mantenere 😉
GRAZIE!
Online le foto del raduno
Il lavoro sull’85^ adunata nazionale degli Alpini a Bolzano è finalmente terminato: più di 600 scatti realizzati sul posto, quasi 250 postprodotti (il resto sono andati invece cestinati) e di questi 84 hanno trovato spazio in una galleria nella sezione “Eventi e reportage“.
Questa è forse uno dei miei scatti preferiti di quel giorno, esposto anche nelle due mostre fotografiche dedicate al raduno organizzate dallo Studio Evois di Laives.
Non sono le fotografie a cui sono abituato, ma spero comunque, in questa parentesi al di fuori della fotografia naturalistica, di essere riuscito a cogliere una parte dello spirito della manifestazione.
Aprile-settembre 2012
Ecco finalmente l’aggiornamento che da tempo avrei voluto mettere online!
Sono passate un’intera primavera ed estate senza che io caricassi più nessuna immagine nelle gallerie del sito. Chi mi segue su Facebook ne avrà certamente viste alcune in anteprima, ma solo ora ho trovato qualche ora per caricarle anche qui, dove la qualità peraltro è certamente migliore di quella del social network che, ahimé, tende a comprimere un po’ troppo le immagini con evidente decadimento specialmente per gli sfondi omogenei come questi.
Ma più di tante parole, lascio lo spazio alle immagini!
Quelle che seguono sono solo alcune anteprime delle 32 fotografie che ho appena finito di caricare nelle varie gallerie…
C’è davvero un po’ di tutto, a parte i paesaggi (che per ora, fuori allenamento come sono, vanno al di fuori della mia portata): coleotteri, libellule, orchidee, funghi, anfibi, farfalle… persino lepri!
Il lavoro in realtà non è ancora finito. Ho ancora centinaia di scatti da sistemare, di cui decine da pubblicare (tra cui anche i reportage realizzati all’ex fabbrica Alumix di Bolzano e quello del raduno degli Alpini, sempre a Bolzano). Ma ho deciso che intanto da qualche parte dovevo cominciare, quindi ecco la prima carrellata che vi consiglio di gustare (o almeno mi auguro che sarà così) nel formato più grande entrando nel menu “Gallerie natura” e selezionando poi quelle che più sono di vostro interesse.
Buona visione!!