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Fotografia naturalistica di Giorgio Perbellini
Prime orchidee ad Aldino
Come tutti sanno, le orchidee sono un fiore che appartiene prevalentemente alla fascia climatica tropicale e subtropicale. Al mondo ne esistono migliaia di specie (complessivamente circa 28.000), ma solo 190 crescono sul territorio italiano e poco più di 1/4 di esse sono state censite sul territorio regionale del Trentino Alto Adige.
Da qualche anno le orchidee spontanee sono diventata una delle mie passioni, tanto che nel 2015 mi sono iscritto al G.I.R.O.S. (Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Selvatiche). Per questo motivo anche quest’anno la mia attività fotografica primaverile, concentrata nelle pochissime giornate libere, è stata finora dedicata in particolare a questi fiori.
Quattro in tutto le uscite di cui ben tre ad Aldino, nel Parco Naturale Monte Corno… l’ultima lo scorso sabato mattina.
A 1600 metri di quota la fioritura non è ancora entrata nel vivo, ma un’orchidea in particolare anticipa tutte le altre: si tratta di Dactylorhiza sambucina. Lo scorso anno dopo metà giugno ne rimanevano già poche tracce, perlopiù alcuni esemplari in frutto, quindi quest’anno non volevo assolutamente perdere l’occasione di fotografarle.
Sapendo, grazie a Facebook, che in Lessinia a cavallo tra Trentino e Veneto la fioritura era già entrata nel vivo, ho proposto la prima uscita già all’inizio di maggio; e non mi sono sbagliato poi di molto… Nonostante la temperatura tutt’altro che primaverile e la presenza nel sottobosco di Hepatica nobilis in fiore (peraltro non comune a questa quota), le prime sambucine erano sbocciate. Poche a dire il vero, cresciute tra una moltitudine di primule e genziane, ma è stato un inizio e per me la prima occasione di vederle dal vivo e fotografarle. In compenso la mattinata non è andata propriamente come avrei voluto a causa di un leggero malessere che mi ha accompagnato per quasi tutto il tempo.
La domenica seguente nuova uscita, in compagnia di Anita, Chiara e Andrea. Una giornata decisamente più proficua e con molte più fiori a disposizione da fotografare.
Questa orchidea possiede una grande variabilità nella colorazione; la forma più diffusa, come si vede anche dalla foto di Instagram sopra, è quella gialla anche se spesso è accompagnata da piante con fiori color magenta.
Quello che stavamo cercando era però la rara forma chusae; purtroppo la ricerca non è andata a buon fine… chissà, forse il prossimo anno!
Aldino non tradisce le aspettative
Tra i posti migliori che conosco per fotografare, Aldino è senza dubbio sul podio. Questo sabato i prati in località Lerch, nei pressi del Geoparc Bletterbach all’interno del Parco Naturale Monte Corno, sono stati la meta della nostra uscita e non hanno assolutamente tradito le aspettative, confermando la posizione del luogo nella mia personale classifica.
Più di tante parole, in questo caso, basta far parlare questa immagine…
La principale attrazione dei prati di Aldino sono sicuramente i fiori, indiscussi protagonisti del paesaggio di questo “parco di larici”. E naturalmente tra quelli più interessanti ci sono numerose specie di orchidee selvatiche, che erano poi il vero obiettivo dell’uscita fotografica. Quest’anno sono particolarmente preso da questo genere di piante e non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione. Ero stato in questo magico posto già nel 2011, ma il giro fatto questa volta (con la preziosa guida di Anita, che con la sua memoria fotografica aveva già carpito tutti i “segreti” della zona da un esperto del Parco Naturale) mi ha permesso di fotografare nuove specie, come già accaduto a Rovereto un paio di settimane orsono.
Ho appena iniziato il lavoro di scrematura degli oltre 400 scatti realizzati. Per il momento vi propongo qui un piccolo collage delle immagini realizzate (ancora senza postproduzione).
Abbiamo nell’ordine (dalla prima riga):
- Dactylorhiza incarnata
- Dactylorhiza incarnata (dettaglio del fiore)
- Gymnadenia conopsea albiflora
- Gymnadenia conopsea
- Listera ovata
- Traunsteinera globosa
- Coeloglossum viride
- Neotinea ustulata
- Dactylorhiza fuchsii
- Platanthera bifolia
- Orchis mascula
- Pseudorchis albida
Oltre a queste, appena pochi metri dal parcheggio abbiamo incontrato alcune piante di Neottia nidus-avis che però erano solo all’inizio della fioritura e quindi non particolarmente attraenti dal punto di vista fotografico. Sempre in zona sono presenti sia Ophrys insectifera (rencemente fotografata a Rovereto) che la bellissima scarpetta di Venere (Cypripedium calceolus), ma il tempo purtroppo è tiranno e 8 ore in lungo e in largo per tutta l’area sono state già parecchie.
Speravo infine, forse ingenuamente, di riuscire a portare a casa qualche scatto di Dactylorhiza sambucina var. chusae (bellissima, ma rinvenuta qui in un unico esemplare secondo la letteratura), scoprendo però purtroppo che la specie in questione era già sfiorita. Ho comunque ottenuto buoni risultati dall’uscita e non mi posso certo lamentare!
Prossimamente le fotografie di sabato si aggiungeranno a quelle di Rovereto, che da qualche giorno trovano spazio all’interno della gallery “Orchidee spontanee”.
Aldino, il regno delle orchidee
In Italia sono state censite quasi 200 diverse specie di orchidee selvatiche (fonte: Wikipedia), di cui almeno un terzo è presente sul territorio altoatesino; purtroppo sono assenti, o quantomeno rare, le vistose orchidee del genere Ophrys.
C’è però una zona della provincia che è particolarmente ricca di specie ed è quella che parte da Castelrotto e scende lungo la Valle dell’Adige fino a Salorno. Nella zona, caratterizzata da terreni calcarei particolarmente adatti alla maggior parte di orchidee, nei diversi periodi sono stati rilevati esemplari di quasi tutte le specie della provincia. E’ per questo che da due anni la Manifattura Fotografica, associazione fotografica di Bolzano guidata da Massimo Pisetta, organizza uscite nella zona di Aldino con la collaborazione delle guide del Geoparc Bletterbach. Nella zona che circonda il canyon è possibile ammirare tra l’altro anche Ophyrs insectifera, una delle poche del genere presenti sul nostro territorio.
Anche quest’anno, purtroppo, malgrado la disponibilità dell’associazione (di cui non sono socio), ho dovuto rinunciare all’uscita programmata; non volevo però perdermi di nuovo l’occasione e così una settimana più tardi, con le preziose indicazioni di Massimo, io e l’amico Paolo abbiamo svolto lo stesso percorso in autonomia.
Obiettivo principale dell’uscita erano le Traunsteinera globosa, in quanto Ophrys insectifera si trovava in un’altra zona dell’altopiano. Siamo comunque riusciti ad individuare diverse specie, tra cui Gymnadenia conopsea, Listera ovata, Traunsteinera globosa e vari esemplari del genere Dactylorhiza oltre naturalmente ad una grande varietà di fiori di cui la zona è particolarmente ricca.
Al di là dei positivi risultati fotografici, la zona merita davvero dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. Ci troviamo infatti in luoghi dove la Natura è ancora preservata, a ridosso del Parco Naturale Monte Corno, e l’aria che “si respira” in questi luoghi e molto diversa da quella delle località turistiche più gettonate. Basti pensare che in tutta la mattinata, lungo il sentiero che attraversava i pascoli, non abbiamo incontrato nessuno pur essendo un caldo fine settimana di giugno.
Ma ecco qualche altra immagine della giornata…
Probabilmente girando di più e conoscendo meglio la zona avremmo potuto trovare altre specie, ma già così ho potuto aggiungerne un paio alla mia personale checklist. Prossimamente aggiungerò gli scatti migliori all’interno dell’apposita galleria.