gegeonline.it
Fotografia naturalistica di Giorgio Perbellini
I piccoli sono i migliori
Sono ormai alcuni weekend che in compagnia di Paolo e Stefano stiamo cercando il modo migliore per fotografare gli aironi, ma purtroppo non ne abbiamo ancora avuto l’occasione. In compenso le nostre uscite fotografiche continuano a riservare sorprese.
Martedì mattina, mio unico giorno di ferie per Pasqua (sigh), io e Stefano ci siamo recati nuovamente al biotopo del Delta del Valsura e la sorte con gli aironi è stata sempre la stessa. Ma forse stavamo partendo da un presupposto sbagliato; chi ha detto, infatti, che sono meglio gli aironi di altri piccoli abitanti del canneto?
Dopo un paio d’ore di attesa nel capanno, dunque, abbiamo deciso di spostarci e di provare a fare qualche bello scatto nei pressi dello stagno dove sabato ho fotografato il luì piccolo (Phylloscopus collybita). Ed i risultati non han tardato ad arrivare.
Sdraiati a terra, con la massima discrezione, abbiamo osservato i movimenti del mestolone (Anas clypeata) che nuotava tranquillo a circa 20 metri da noi. Poi si è spostato verso il centro del canneto, avvicinandosi alla nostra posizione; ed al momento opportuno ho avuto la possibilità di fare qualche scatto tra cui quello che segue.
La mattinata era già stata molto interessante fino a quel momento, anche se i risultati dal punto di vista fotografico non si erano ancora visti. In particolare l’evento più emozionante è stato vedere un bellissimo maschio di falco di palude (Circus aeruginosus) passarci a poco meno di 10 metri di distanza… è la prima volta che mi capita di osservarlo e va anche lui ad aggiungersi alla mia personale checklist! 🙂
A Stefano purtroppo con il mestolone non è andata altrettanto bene; in compenso ci siamo divertiti moltissimo con i luì piccoli. C’è da dire che anche loro non stanno mai fermi ed inquadrarli bene non è semplice, ma con un po’ di pazienza i risultati arrivano!! Nella galleria “Avifauna” ho inserito un’immagine che senza dubbio è una delle migliori che ho scattato negli ultimi tempi, anche perché è stata meditata e cercata per oltre un’ora e 200 scatti.
A breve, come dicevo sopra, molte di queste foto finiranno nelle gallerie di GegeOnLine. Ma il sabato potrebbe riservare ulteriori sorprese… speriamo!!
E’ arrivata la primavera
Uscita interessante questa mattina al solito Valsura, anche se sarò molto telegrafico, lasciando invece parlare le immagini. L’obiettivo sarebbero stati nuovamente gli aironi, che però oggi hanno eletto a posatoio l’albero sbagliato. In compenso le osservazioni sono state molto interessanti; oltre a folaghe, germani, pettirossi, tordi e l’immancabile scricciolo, queste sono le specie più interessanti: 8-10 aironi cinerini, un mestolone, un saltimpalo ed un cormorano che con tutta probabilità apparteneva alla sottospecie Phalacrocorax carbo sinensis. Ecco qui le immagini…
Le immagini sono tutte ritagli, ma hanno scopo più che altro documentativo.
Qualche scatto decisamente interessante invece l’ho fatto al vero protagonista della mattinata, il luì piccolo, di cui abbiamo praticamente subito una vera e propria invasione! 🙂
E dato che il tempo a disposizione era parecchio, in attesa che si avvicinassero gli aironi, abbiamo anche sistemato meglio il capanno…
…e la ripresa (?)
Oddio, avrei sperato in qualcosa di meglio, ma è comunque meglio di niente. Sto parlando dell’uscita di questa mattina in compagnia di Stefano, sfruttando il capanno che avevamo preparato con Paolo la settimana scorsa…
Speravamo di riuscire a fotografare gli aironi ed in particolare l’airone bianco maggiore che da qualche settimana sta frequentando il biotopo del Valsura. Quest’ultimo però si è poggiato proprio dalla parte opposta del lago, troppo distante per ottenere qualcosa di buono. In compenso ci siamo divertiti con qualche piccolo uccelletto che gironzolava intorno al capanno ed io in particolare con uno scricciolo (Troglodytes troglodytes) che s’è presentato a meno di 1 metro dalla mia posizione.
Interessante da vedere, anche se un po’ crudele, le diverse “spiumate” (vedi foto 4) ad opera di predatori. Tra i tanti mucchietti di penne e piume, anche quelle di una ghiandaia di cui ho raccolto una penna per ricordo.
A scopo di diario, ecco cosa ho visto oggi: airone cinerino, airone bianco maggiore, tuffetti (2 coppie), folaga, oca selvatica, germani, cinciallegre, cinciarelle, pettirosso, scricciolo, codibugnoli e alcuni rapaci non meglio identificati.
La delusione…
…è stata sicuramente quella dello scorso weekend. Una doppia delusione; la prima sabato, quando alzandomi per andare a far un po’ di foto con il capanno piazzato il giorno prima ho visto che in realtà stava piovendo, mentre la seconda è stata domenica.
Breve antefatto. Da ormai qualche mese, al lago di Caldonazzo in Valsugana, a pochi km da Trento, sosta una bellissima e simpaticissima anatra tuffatrice proveniente dal nord Europa: una moretta codona (Clangula hyemalis). Diventata ormai famosa anche grazie ai telegiornali, non solo locali, in queste ultime settimane l’anatra è stata fotografata da decine di appassionati provenienti da tutta Italia. Poteva mancare nel mio archivio? Assolutamente no!
E allora ecco che domenica pomeriggio con mia moglie ci siamo diretti alla volta del Lago di Caldonazzo dove ho potuto fotografare la simpatica anatra. Ma… ci sta un MA! Infatti una serie di sfortunati eventi e la mia foga mi hanno impedito di portare a casa immagini di cui essere soddisfatto. In primo luogo il Viamichelin… provate a cercare il Lago di Caldonazzo e vedete cosa vi indica! Insomma… ho sbagliato strada, così ho perso una mezzoretta e nel frattempo il sole era appena sceso dietro la montagna. E poi, nella foga di scattare, mi son dimenticato che il flash era sottoesposto di 2/3 di stop, così gran parte delle fotografie son venute scure, azzurrognole e “piatte”.
Apparentemente potrebbero anche sembrare dignitose, ma soprattutto viste in grande non mi soddisfano molto (tranne forse il cigno). Anche perché rimuovere la dominante azzurra con il bilanciamento del bianco in postproduzione non è la stessa cosa.
Avrei voglia di tornarci, ma… son pur sempre 200km per vedere una papera! :sisi:
Un vicino scomodo
Un piccolo montaggino delle fotografie scattate domenica…
Valsura: uno strano biotopo
Un biotopo è per definizione «un’area di limitate dimensioni (ad esempio uno stagno, una torbiera, un altipiano) di un ambiente dove vivono organismi di una stessa specie o di specie diverse», ma con questo termine si tende normalmente ad identificare una zona di pregio naturalistico sottoposta a tutela.
Ebbene… se visto in questa accezione, quello del Delta del Rio Valsura, tra Lana e Sinigo, è un biotopo davvero strano, probabilmente anomalo, che presenta moltissimi aspetti controversi per un’area identificata con questo appellativo.
Il Biotopo del Delta del Rio Valsura nasce nel 1979 e comprende allo stato attuale un’area di circa 32 ettari. Le anomalie del biotopo, però, sono parecchie: innanzitutto parte dell’area (il terrapieno lungo la strada statale) è ricavata da un’ex discarica di rifiuti; in secondo luogo, la tutela dell’area è relativa dato uno dei laghetti è destinato a riserva di pesca (con tutti i problemi che ne conseguono). La portata del Rio Valsura, poi, è regolata durante tutta la settimana dal funzionamento della centrale idroelettrica della Val d’Ultimo. E, per finire, l’ecosistema è senza dubbio influenzato dall’impianto di lavorazione della ghiaia che proprio ieri mattina è stato oggetto di un’uscita fotografica un po’ diversa dal solito. Ecco alcune foto…
Una struttura del genere, che produce polvere e rumore in quantità, è sicuramente poco adatta a stare vicino ad un biotopo; e pensare che fino a qualche anno fa, la strada che conduceva i camion colmi di sabbia e massi all’impianto attraversava addirittura il biotopo in tutta la sua lunghezza! Poi fortunatamente sono stati eseguiti dei lavori di risanamento e la situazione è un po’ migliorata.
E’ stato comunque divertente, in compagnia di Max, fare un piccolo reportage di un aspetto decisamente poco naturalistico del Delta del Valsura.
Non ci siamo comunque fermati all’impianto di lavorazione della ghiaia; la mattinata fotografica è proseguita con un giro dei laghi anche se con risultati piuttosto scarsi. Immancabili i soliti acquatici (germani e folaghe) che, oramai abituati alle persone, vengono a farsi fotografare senza grossi sforzi…
Chiaramente in questo caso gli scatti da privilegiare diventano quelli meno banali; tutto deve essere al suo posto: la posa dell’animale, la composizione, lo sfondo, la luce. Tra le tante ho scelto di mostrarvi questa femmina di germano reale…
La giornata tutto sommato è stata piacevole e tra le osservazioni naturalistiche, degni di nota sono:
– un simpatico scricciolo che si è fermato a pochi metri dal sottoscritto
– una femmina di sparviere che inseguiva un picchio verde
– un airone bianco maggiore che spero di poter immortalare sabato prossimo!
Ancora non ci siamo!
Fotografare ‘sto merlo acquaiolo sembra più difficile del previsto… eppure c’è chi invece con un unico appostamento ha ottenuto risultati più che buoni! Ieri mattina, dalle 9.30 alle 13.30 circa, io e Max abbiamo fatto un po’ di tutto per riuscire a beccarlo lungo il Passirio, ma ancora la distanza non era sufficiente ad ottenere degli scatti decenti.
Inizialmente abbiamo piazzato la rete mimetica su alcune rocce, dove ho fotografato i merli sabato scorso, sostenuta dai cavalletti ed alcuni rami che avevamo trovato lì in terra… niente. Dopo circa un’ora sono uscito dal nostro nascondiglio (dove nel frattempo s’era avvicinato pure un tizio che raccoglieva rocce e che inizialmente non s’era nemmeno accorto della nostra presenza! :)) e, facendo un giro, 100 metri più in su ho scovato ben 5 merli acquaioli che si davano alle danze sulle rocce del fiume.
Allora abbiamo pensato di spostarci in quella zona, dove peraltro anche la posizione era un po’ più comoda potendo usufruire di un albero su cui attaccare la rete e di alcune rocce su cui sedersi. Ovviamente nada anche qui. I merli nel frattempo s’erano già spostati…
Dopo un’altra ora facciamo un giro e vediamo che un merlo si infila in un buco con grata che è il canale di scarico delle vasche di un allevamento di trote. Sicuramente lì dentro ha il nido! Allora siamo tornati dov’eravamo ad inizio mattinata e proprio in quel momento dalla strada abbiamo visto uno dei merli che saltellava su una roccia. Come si è spostato siamo scesi e ci siamo imboscati ancora di più in mezzo alle rocce, con solo la testa che spuntava e nascosti dalla rete mimetica. Altri 20-30 minuti di attesa e niente!
Dopo oramai quasi 4 ore di appostamento abbiamo deciso di mollare e rimandare; abbiamo preso su la nostra roba, siamo tornati sulla strada e come siamo sulla strada… PUF! Di nuovo il merlo sulla stessa roccia… :grrr:
Avvicinamento
Fotografare animali non è facile; oltre ad una bella dose di pazienza, spesso ci vuole fortuna e la conoscenza dei soggetti. E’ un po’ a questo che è servita l’uscita di ieri mattina insieme a Paolo; il fine ultimo era quello di fotografare il merlo acquaiolo, ma per poter avere delle belle immagini il soggetto era ancora un po’ troppo lontano (l’ultima foto che vedete qui sotto purtroppo è un ritaglio)…
In compenso ne abbiamo studiato i movimenti ed il comportamento e se tutto va bene, meteo permettendo, sabato prossimo dovremmo riuscire a portare a casa qualche scatto interessante.
I punti preferiti di immersione sono sempre dove c’è corrente. Eravamo appostati davanti ad un posatoio, ma da qui non s’è mai tuffato ed infatti in quel punto l’acqua è molto più calma (vedi foto del germano). Al contrario, si immergeva poco più su dove le rocce creavano una corrente un po’ più forte: scendeva in acqua, si faceva trascinare e poi saliva sulla roccia più sotto; poi di nuovo in acqua e quando la zona di corrente finiva, tornava in volo verso le prime rocce e rifaceva il giro.
Per sabato prossimo sappiamo (o crediamo di sapere) come organizzarci. Vedremo poi se gli sforzi verranno ripagati… stay tuned!
Prime foto del 2008
Erano settimane che aspettavo la neve e negli ultimi due giorni, finalmente, l’ho vista cadere. Ma le speranze di sfruttarla fotograficamente sono ben presto svanite dato che la temperatura si è alzata fascendo sciogliere velocemente quel poco di coltre bianca che si era depositata.
Nella speranza di riuscire comunque a tirarne fuori qualcosa di buono, ieri mattina con Paolo abbiamo fatto un giretto ai laghetti del Valsura e pomeriggio son uscito a fare una passeggiata sulle Tappeiner con mia moglie.
Ahimè, le condizioni di luce erano quelle che erano ed i risultati sono ben poco appaganti. Sicuramente meno di quelli ottenuti nell’uscita precedente del 30 dicembre. Ecco qui qualche scatto…
Tutto sommato gli spunti ci sono, ma il risultato non mi soddisfa (a parte forse la femmina di germano). Speriamo vada meglio il prossimo fine settimana… l’appuntamento è esclusivamente con il merlo acquaiolo!!
Buoni propositi
Eccomi qui con il primo post dell’anno nuovo e con dei buoni propositi per il 2008. Infatti proprio oggi, primo gennaio, ho messo online un aggiornamento del sito con (finalmente) la foto del mese di novembre, la foto del mese di dicembre e qualche scatto del 30 dicembre! Ecco come al solito un’anteprima delle immagini che troverete nelle gallerie…
I buoni propositi? Beh… innanzitutto quello di ricominciare ad aggiornare con maggior costanza il sito ed il blog, che negli ultimi mesi in effetti sono stati un po’ trascurati dal sottoscritto. Ed in secondo luogo quello di dedicare più tempo ai miei hobbies, cercando di dimenticare (almeno nel tempo libero) lo stress ed i problemi che sorgono in ambito lavorativo.
Non mi dilungo ulteriormente per oggi, ma vi faccio gli auguri per il nuovo anno, nella speranza che sia per tutti un anno migliore. Buon 2008!!! :sbav: