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Fotografia naturalistica di Giorgio Perbellini
Il lupo torna in Alto Adige
Lo apprendo dalle pagine del quotidiano “Alto Adige” che su questo argomento ha scritto un articolo (pag. 16 dell’edizione di giovedì 1 giugno). In realtà non ha ancora scavalcato il confine, ma pare che al momento si trovi in una zona della Svizzera confinante con la Val Venosta. Ma gli esperti dicono che è solo questione di tempo: il lupo, dopo l’orso e la lince, farà ritorno in Alto Adige! Questa è certamente un’ottima notizia dal punto di vista della biodiversità, che andrà ad arricchirsi di un altro grande predatore che storicamente viveva su tutto l’arco alpino.
Il timore, però, è che ci sia una nuova ondata di persecuzioni da parte dei contadini, supportati da una Provincia dal “grilletto facile”; non sarebbe la prima volta… basta leggere alcuni miei vecchi post per capire il problema:
– Orsi, aironi, cigni… BANG!!!
– Alè… adesso è il turno delle marmotte!
Il problema dei grandi predatori, esagerazioni a parte, è purtroppo un problema reale; tra caccia e distruzione dell’habitat (in favore di pascoli e strutture per il turismo), negli ultimi 15 anni la fauna selvatica ha subito un drastico calo. Mia madre ricorda che quando insegnava a Malles, in Val Venosta, ogni mattina dal treno vedeva fagiani e caprioli a decine nei prati che costeggiavano la ferrovia, ma ora non è più così. Cosicché il timore, parzialmente fondato visti i precedenti con l’orso, è che ci siano quasi esclusivamente razzie di animali domestici (pecore, galline, ecc.). Speriamo bene…