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Fotografia naturalistica di Giorgio Perbellini
E’ arrivata la primavera
Uscita interessante questa mattina al solito Valsura, anche se sarò molto telegrafico, lasciando invece parlare le immagini. L’obiettivo sarebbero stati nuovamente gli aironi, che però oggi hanno eletto a posatoio l’albero sbagliato. In compenso le osservazioni sono state molto interessanti; oltre a folaghe, germani, pettirossi, tordi e l’immancabile scricciolo, queste sono le specie più interessanti: 8-10 aironi cinerini, un mestolone, un saltimpalo ed un cormorano che con tutta probabilità apparteneva alla sottospecie Phalacrocorax carbo sinensis. Ecco qui le immagini…
Le immagini sono tutte ritagli, ma hanno scopo più che altro documentativo.
Qualche scatto decisamente interessante invece l’ho fatto al vero protagonista della mattinata, il luì piccolo, di cui abbiamo praticamente subito una vera e propria invasione! 🙂
E dato che il tempo a disposizione era parecchio, in attesa che si avvicinassero gli aironi, abbiamo anche sistemato meglio il capanno…
…e la ripresa (?)
Oddio, avrei sperato in qualcosa di meglio, ma è comunque meglio di niente. Sto parlando dell’uscita di questa mattina in compagnia di Stefano, sfruttando il capanno che avevamo preparato con Paolo la settimana scorsa…
Speravamo di riuscire a fotografare gli aironi ed in particolare l’airone bianco maggiore che da qualche settimana sta frequentando il biotopo del Valsura. Quest’ultimo però si è poggiato proprio dalla parte opposta del lago, troppo distante per ottenere qualcosa di buono. In compenso ci siamo divertiti con qualche piccolo uccelletto che gironzolava intorno al capanno ed io in particolare con uno scricciolo (Troglodytes troglodytes) che s’è presentato a meno di 1 metro dalla mia posizione.
Interessante da vedere, anche se un po’ crudele, le diverse “spiumate” (vedi foto 4) ad opera di predatori. Tra i tanti mucchietti di penne e piume, anche quelle di una ghiandaia di cui ho raccolto una penna per ricordo.
A scopo di diario, ecco cosa ho visto oggi: airone cinerino, airone bianco maggiore, tuffetti (2 coppie), folaga, oca selvatica, germani, cinciallegre, cinciarelle, pettirosso, scricciolo, codibugnoli e alcuni rapaci non meglio identificati.
Un vicino scomodo
Un piccolo montaggino delle fotografie scattate domenica…
Valsura: uno strano biotopo
Un biotopo è per definizione «un’area di limitate dimensioni (ad esempio uno stagno, una torbiera, un altipiano) di un ambiente dove vivono organismi di una stessa specie o di specie diverse», ma con questo termine si tende normalmente ad identificare una zona di pregio naturalistico sottoposta a tutela.
Ebbene… se visto in questa accezione, quello del Delta del Rio Valsura, tra Lana e Sinigo, è un biotopo davvero strano, probabilmente anomalo, che presenta moltissimi aspetti controversi per un’area identificata con questo appellativo.
Il Biotopo del Delta del Rio Valsura nasce nel 1979 e comprende allo stato attuale un’area di circa 32 ettari. Le anomalie del biotopo, però, sono parecchie: innanzitutto parte dell’area (il terrapieno lungo la strada statale) è ricavata da un’ex discarica di rifiuti; in secondo luogo, la tutela dell’area è relativa dato uno dei laghetti è destinato a riserva di pesca (con tutti i problemi che ne conseguono). La portata del Rio Valsura, poi, è regolata durante tutta la settimana dal funzionamento della centrale idroelettrica della Val d’Ultimo. E, per finire, l’ecosistema è senza dubbio influenzato dall’impianto di lavorazione della ghiaia che proprio ieri mattina è stato oggetto di un’uscita fotografica un po’ diversa dal solito. Ecco alcune foto…
Una struttura del genere, che produce polvere e rumore in quantità, è sicuramente poco adatta a stare vicino ad un biotopo; e pensare che fino a qualche anno fa, la strada che conduceva i camion colmi di sabbia e massi all’impianto attraversava addirittura il biotopo in tutta la sua lunghezza! Poi fortunatamente sono stati eseguiti dei lavori di risanamento e la situazione è un po’ migliorata.
E’ stato comunque divertente, in compagnia di Max, fare un piccolo reportage di un aspetto decisamente poco naturalistico del Delta del Valsura.
Non ci siamo comunque fermati all’impianto di lavorazione della ghiaia; la mattinata fotografica è proseguita con un giro dei laghi anche se con risultati piuttosto scarsi. Immancabili i soliti acquatici (germani e folaghe) che, oramai abituati alle persone, vengono a farsi fotografare senza grossi sforzi…
Chiaramente in questo caso gli scatti da privilegiare diventano quelli meno banali; tutto deve essere al suo posto: la posa dell’animale, la composizione, lo sfondo, la luce. Tra le tante ho scelto di mostrarvi questa femmina di germano reale…
La giornata tutto sommato è stata piacevole e tra le osservazioni naturalistiche, degni di nota sono:
– un simpatico scricciolo che si è fermato a pochi metri dal sottoscritto
– una femmina di sparviere che inseguiva un picchio verde
– un airone bianco maggiore che spero di poter immortalare sabato prossimo!
Prime foto del 2008
Erano settimane che aspettavo la neve e negli ultimi due giorni, finalmente, l’ho vista cadere. Ma le speranze di sfruttarla fotograficamente sono ben presto svanite dato che la temperatura si è alzata fascendo sciogliere velocemente quel poco di coltre bianca che si era depositata.
Nella speranza di riuscire comunque a tirarne fuori qualcosa di buono, ieri mattina con Paolo abbiamo fatto un giretto ai laghetti del Valsura e pomeriggio son uscito a fare una passeggiata sulle Tappeiner con mia moglie.
Ahimè, le condizioni di luce erano quelle che erano ed i risultati sono ben poco appaganti. Sicuramente meno di quelli ottenuti nell’uscita precedente del 30 dicembre. Ecco qui qualche scatto…
Tutto sommato gli spunti ci sono, ma il risultato non mi soddisfa (a parte forse la femmina di germano). Speriamo vada meglio il prossimo fine settimana… l’appuntamento è esclusivamente con il merlo acquaiolo!!
Il cormorano
Sono passate poche ore dal precedente post e sono già qui a scrivere di nuovo. Sì, perché sto sistemando le foto scattate questa mattina e quando ho visto com’è uscita la foto del cormorano con le ali aperte sono rimasto proprio contento. Così, in anteprima assoluta, ecco una delle immagini che nei prossimi giorni metterò nelle gallerie e che sicuramente è candidata ad essere la prossima foto del mese.
Era già qualche settimana che speravo di trovarli, i cormorani, dopo averli visti volare sopra la MEBO mentre tornavo da lavoro. Il termine “bello” è certamente soggettivo e sicuramente c’è chi ad un uccello del genere fa più impressione che altro; e le premesse ci sono: colore nero, becco spennacchiato e ad uncino… ricordano quasi un avvoltoio, sotto certi aspetti.
Io però li trovo belli e molto singolari: il piumaggio, che nei maschi è completamente nero, nelle femmine e nei giovani è di un colore marrone scuro e le penne formano, in particolare sul dorso, un disegno molto bello.
Ma la cosa che più mi ha affascinato, quasi commosso, è stato vederli volare in una formazione a “V” di quasi 40 individui, talmente perfetta che una pattuglia di aerei acrobatici fa loro un baffo. Ok… è una cosa a cui molti di voi forse sono abituati, vivendo in zone di pianura (lungo il Ticino, il Mincio o nella zona del delta del Po), ma qui in Alto Adige non è così frequente…
Beh, oggi sono felice! :woot:
Incontro con il merlo acquaiolo
Ecco… oggi, fotograficamente parlando, non è andata granché bene, ma l’esperienza è stata decisamente più interessante dei giorni passati.
Questa mattina non ero ancora ben deciso su dove andare, poi mi son diretto verso il biotopo del Valsura dove speravo di trovare soggetti interessanti per le mie foto. Arrivato lì vedo che la zona è parzialmente recintata e sparsi lungo il confine ci sono cartelli con scritto: «Divieto d’accesso. Riserva faunistica». Beh… poco male… so da dove entrare e non è certo mia intenzione fare danni!
Purtroppo l’orario in cui sono andato non è dei migliori ed i nidi di picchio di qualche anno fa non ci sono più (o, per meglio dire, non son riuscito a ritrovarli), ma almeno mi son fatto un’idea e sicuramente ci tornerò prossimamente. Dopo aver avvistato una poiana, qualche airone e vari uccelletti non meglio identificabili ho girato i tacchi e sono andato a Lazago, nella speranza di trovare quegli aironi che tanto danno fastidio alla Provincia (vedi primo post del blog). Gli aironi se ne stavano belli lontani sugli alberi, però finalmente ho potuto osservare da vicino il merlo acquaiolo!
Probabilmente non tutti (o forse proprio pochi) conoscono questo simpatico uccelletto, nonostante sia piuttosto diffuso lungo i fiumi. Le dimensioni sono quelle di un normale merlo, ma i colori e le abitudini sono ben diverse! L’aspetto più affascinante del merlo acquaiolo è che si nutre di piccoli animaletti che vivono nel greto del fiume, così per mangiare ha imparato letteralmente a camminare sott’acqua, incurante della corrente. E, aldilà di questo, è simpatico da vedere per via dei caratteristici “saltelli sulle zampe” quando è fermo su di una roccia.
Osservarli è stato interessante, specie quando (forse, paradossalmente, per timore nei miei confronti) 2-3 di questi merli hanno fatto un “volo radente” a meno di 2 metri da dove mi ero appostato, riempendo l’aria con il loro fischio.
Una bella esperienza, sicuramente da ripetere… magari in una giornata più calda e soprattutto meno ventosa!